ZELENSKIJ ALL'ONU

07.04.2022

Il 25 febbraio 2022, preannunciata da lungi dalla CIA e "inaspettata" completamente dall'Europa, Putin scatena l'aggressione armata all'Ucraina. Al momento in cui andiamo in rete né la guerra è conclusa né, secondo le recenti dichiarazioni di Putin, appare prossima una semplice tregua. In questi 40 giorni di guerra, intanto, l'operazione militare che, sempre secondo le dichiarazioni, e forse le stesse intensioni di Putin, doveva essere una piccola Blitzkrieg con target unicamente militari (ma col non celato obiettivo di rovesciare l'attuale governo e presidente ucraino e sostituirlo con un quisling) si è trasformata in una guerra di distruzione di massadi stragi e di crimini bellici, al livello dei giorni più gloriosi della Seconda... E di certe altre piccole guerre, talune ancora in corso, che hanno punteggiato e illuminato a giorno le notti di mezzo mondo dal '46 in poi. Ordinari, come in ogni guerra di questo tipo, i massacri dei civili, le deportazioni e gli esodi, la distruzione di case scuole ospedali università, la devastazione materiale e morale di un popolo. E di quello aggressore, naturalmente.

La questione ucraina, e non poteva non divenire..., mettendo nell'ombra o nel dimenticatoio tutte le altre questioni fino a quel momento vitali..., è divenuta nella vita del nostro Paese, come ovviamente di tutta l'Europa, la questione centrale: tema argomento e contenuto delle scelte e decisioni statali, e del dibattito confronto e scontro delle forze politiche associative economiche e culturali di ogni tendenza.

Il nostro Aldo Pirone, uomo di sinistra, storico di vaglia (autore fra l'altro di un approfondito e documentato libro sulla Resistenza italiana - Cinque anni che sconvolsero l'Italia) ha partecipato a questo confronto con note e commenti che hanno toccato tutte le questioni della questione, delineando via via la posizione - come sempre da parte sua non talmudica, non manichea, ragionativa e basata sui fatti - di una sinistra che anch'essa c'è.

La lettura, attenta e non frettolosa, di queste note crediamo possa giovare non solo ad una maggiore comprensione anche storica della Questione Ucraina, ma anche alla delineazione del nostro - nostro italiano ed europeo - dover essere e fare.