PASSATO E PRESENTE
LA QUESTIONE UCRAINA
Il 25 febbraio 2022, preannunciata da lungi dalla CIA e "inaspettata" completamente dall'Europa, viene scatenata da Putin l'aggressione armata all'Ucraina. Al momento in cui andiamo in rete né la guerra è conclusa né, secondo le recenti dichiarazioni di Putin, appare prossima una semplice tregua. In questi 40 giorni di guerra, intanto, l'operazione militare che, sempre secondo le dichiarazioni, e forse le stesse intensioni di Putin, doveva essere una piccola Blitzkrieg con target unicamente militari (ma col non celato obiettivo di rovesciare l'attuale governo e presidente ucraino e sostituirlo con un quisling) si è trasformata in una guerra di distruzione di massadi stragi e di crimini bellici, al livello dei giorni più gloriosi della Seconda... E di certe altre piccole guerre, talune ancora in corso, che hanno punteggiato e illuminato a giorno le notti di mezzo mondo dal '46 in poi. Ordinari, come in ogni guerra di questo tipo, i massacri dei civili, le deportazioni e gli esodi, la distruzione di case scuole ospedali università, la devastazione materiale e morale di un popolo. E di quello aggressore, naturalmente.
La questione ucraina, e non poteva non divenirlo..., mettendo nell'ombra o nel dimenticatoio tutte le altre questioni fino a quel momento supreme..., è divenuta nella vita del nostro Paese, come ovviamente di tutta l'Europa, la questione centrale: tema argomento e contenuto delle scelte e decisioni statali, e del dibattito confronto e scontro delle forze politiche associative economiche e culturali di ogni tendenza.
Riportiamo in questo sito alcuni degli interventi che hanno animato questo dibattito e scontro.licca qui ed inizia a scrivere. Sed ut perspiciatis unde omnis iste natus error sit voluptatem accusantium doloremque laudantium.
LE QUESTIONI DELLA QUESTIONE
Pietro Spataro strisciarossa 19.3.22
Attacco all'Ucraina, è lecito essere contro la guerra?
Una premessa d'obbligo. L'attacco ordinato da Putin contro l'Ucraina, i bombardamenti delle città, i missili sulle scuole e sui teatri, i civili uccisi per strada, la distruzione e l'orrore sui volti dei bambini, sono un pericoloso atto criminale. Compiuto in modo brutale non solo in nome di una grandeur della Madre Russia in un impeto di ritorno al passato che non ha alcun fondamento in un mondo multipolare, ma anche con l'obiettivo di aggredire un paese indipendente per tentare di cambiare i confini dell'Europa.
Perché i leader europei hanno indossato l'elmetto?
Se è lecito, per esempio, chiedersi perché in Europa quasi tutti i leader hanno indossato l'elmetto e pochissimi, pur sostenendo le ragioni del popolo aggredito, si sono impegnati sul serio a trovare un percorso che potesse portare alla fine del conflitto.
E perché in questo modo l'Europa, quella del Manifesto di Ventotene, ha rinunciato al suo compito di portatrice di pace e di solidarietà tra gli uomini. Perché in Italia buona parte della sinistra, invece di parteggiare per una seria trattativa e cercare di individuare - e magari anche favorire - gli spiragli nei quali potesse passare una voce di dialogo, ha deciso di aumentare le spese militari e di farsi trascinare nell'apologia della guerra.
LE MUSE INQUIETANTI